Questa cartina comparativa dovrebbe farvi capire già a cosa si riferisce questo articolo.
Alla votra sinistra “Mappa delle Trivelle” alla vostra destra “Mappa Sismica Italia”
Terremoti e Trivelle hanno legami?
Certe persone già penseranno a complotti senza fondamento, ma non è esattamente così.
In Olanda la storia di Groningen inizia nel 1963 quando la Nam – Nederlandse Aardolie Maatschappij – un consorzio Shell e Exxon Mobil, iniziò a trivellare. Cercavano petrolio, trovarono gas. In seguito, il governo divenne parte del consorzio, con il 40% delle quote.
Tutti gli attori coinvolti hanno lucrato per 30 anni con il gas di Groningen: i petrolieri, il governo e anche l’Europa, visto che il giacimento si rivelò essere il suo più grande giacimento. Anzi, Groningen è il decimo più grande giacimento del mondo intero. In cinquant’anni vengono estratti i due terzi del quantitativo totale di gas. Soldi a palate.
Sotto Groningen nel 1963 non ci sono faglie sismiche.
Dopo trent’anni ci si accorge che qualcosa non va: la zona è diventata sismica. Si cerca di negare l’evidenza, ma non si può. Dai primi anni 90 si inizia a studiare meglio e si registrano almeno mille terremoti, la cui intensità massima arriva a 3.6 Richter.
Paiono terremoti modesti, ma non si erano mai registrati terremoti qui prima dell’arrivo del gas, e soprattutto, le conseguenze più sono gravi di quanto ci si possa aspettare perché gli epicentri sono vicini alla superficie e gli edifici sono costruiti su terreno fragile. Si punta il dito verso le trivellazioni.
Dopo tanto dibattere, dopo il tuttapposto olandese di governo e petrolieri, tutti, inclusi ExxonMobil e Shell, accettano che la sismicità olandese è stata indotta dall’uomo. Il distinguo però era che i danni sarebbero stati minori e per vent’anni hanno sostenuto questa tesi: si, le trivelle causano terremoti, ma sono lievi e non portano a gravi conseguenze. Nam avrebbe analizzato caso per caso e pagato i danni.
A settembre 2015 una class action porta ad una sentenza storica: tutti i residenti di Groningen, che le loro case siano in vendita o no, possono chiedere di essere compensati per le perdite del valore dei loro immobili. Si tratta di circa 100,000 abitazioni. E’ la prima volta che i petrolieri vengono dichiarati responsabili di avere distrutto il mercato immobiliare.
Con questa sentenza, Shell e ExxonMobil hanno di nuovo confermato che la colpa della sismicità indotta è loro. Punto. Si stima che dovranno sborsare almeno 5 miliardi di euro, in aggiunta agli 1.2 gia’ pagati e solo per il recupero di valore immobiliare perso. E le scuole, gli uffici pubblici, le chiese? Una commissione indipendente dice che ci vorranno trent’anni per mettere tutto in sicurezza, e che il costo sarà di 30 miliardi di euro.
Fonte: “Il Fatto Quotidiano”
Fatta questa premessa torniamo a noi.
Quella sopra è la prima immagine che vi avevo motrato dove si vedono a confronto la mappa delle nuove trivellazioni a sinistra e la mappa degli ultimi eventi sismici a detra. Qui sotto per rendere meglio l’idea le due mappe sono state sovrapposte, e casualmente le zone delle ultime trivellazioni combaciano quasi perfettamente con le zone del sisma.
Mettendo a confronto queste 2 mappe mi è venuto un dubbio.
Non è che i terremoti del centro Italia del 2016 hanno a che fare qualche cosa con le trivellazioni incontrollate derivate dal referendum?
Non è che si evita di far sapere ai cittadini la verità? Magari perchè dopo aver dato il via libera alle Lobby dei petrolieri stranieri, e magari essersi intascati qualche tangente da queste ultime, ora processarli e fargli pagare milioni di euro di danni sta male?
Questi petrolieri senza scrupoli hanno trivellato tutta la faglia, per una questione di risparmio.
Sulla faglia la crosta è più sottile perciò più facile da trivellare, ma la conseguenza potrebbe essere, indebolire la faglia, e rendere più sismica la zona.
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